BIG BANG E DILETTANTI Un’arrogante teoria dello spazio e della luce, in opposizione al BB, spiegherebbe alcune anomalie del cielo e farebbe previsioni (im)probabili. Alcune persone sono interessate alla conoscenza dell'universo e delle sue origini. La teoria prevalente e' quella del Big-Bang, che ci descrive un universo esploso circa 15 miliardi di anni fa, da un punto caldissimo e densissimo, alla velocita' di circa 25 (costante di Hubble) km\s per milione di anniluce (* M.a.l.) di distanza. La prova piu' convincente del BB e' l'osservazione dello scorrimento (redshift) delle righe atomiche: tutto quello che vediamo nello spazio profondo si sta allontanado da noi tanto piu' velocemente, quanto piu' lontano ci sembra, e cosi' il redshift significa anche distanza ed eta'. Le righe atomiche si muovono per vari motivi, ma specialmente per movimento della sorgente dell'osservatore e del mezzo trasmittente ... Pero' anche in cielo molte cose sono "strane": 1. gli oggetti celesti ad elevato redshift (quasar,qso) sono spesso blu e puntiformi; 2. i quasar non mostrano buona relazione fra redshift (distanza, eta') e magnitudine apparente; 3. i qso non sono distribuiti uniformemente; 4. nello studio dei quasars devono ammettersi velocita' superluminari 5. galassie interposte producono effetto sul redshift; 6. il problema della massa mancante e’ ancora irrisolto; 7. alcuni qso sembrano associati fisicamente a galassie vicine e lo sono proporzionalmente alla distanza 8. alcune galassie associate hanno differenti redshift 9. le galassie dominanti hanno bassi redshift 10. alcuni rilevano la quantizzazione dei redshift negli ammassi di galassie e nelle associazioni di qso 11. il mistero dell’accelerazione anomala dei Pioneer 10 e 11 e’ ancora irrisolto Un piccolo dilettante potrebbe quindi proporre una formula per disciplinare questi 11 punti "strani": vel. anomomala di stelle/oggetti (km/s*M.a.l)= (25*(1+(temperatura/6000)^3)*dist.a.l./1000000)+k1+k2+k3 dove, senza entrare nel dettaglio, k1 sono "nuvole", k2 sono "gradienti" e k3 e’ il moto proprio dell'oggetto. Questi k sono da considerarsi trascurabili per lunghe distanze o statistiche di dati omogenei. ( Alcune indicazioni preziose ci provengono dal lavoro di H. Arp "Redshifts of higth luminousity stars ..." apparso sul Monthly Notices del Royal Astronomical Society, Vol 258 p. 800 nel 1992 presso ADS service, (http://adsabs.harvard.edu/abstract_service.html) sul quale vorremmo tentare alcuni commenti 1) l'effetto K (o Trumpler) da' una positivita' alle vel. rad. che potrebbe incrementarsi con la distanza oltre che con la temperatura (almeno non e' ben dimostrato il contrario, mentre i nostri punti a) , b) , c) probabilizzano questa possibilita'); 2) l'effetto K (o Trumpler) e' collegato alla luminosita', che e' spesso collegabile alla temperatura (che e' collegabile al B-V, disponibile con approssimazioni a 3 cifre); 3) le situazioni k1 e k2 sono frequenti e si augurano maggiori studi (specialmente dopo HTS e Hypparcos i cui dati ancora in elaborazione dovrebbero portare ulteriori sviluppi) ) Le anomalie (REDSHIFT, VEL RAD ANOM, ACCEL ANOM, SHIFT SISTEMATICO,…) sono proporzionali alla distanza e al cubo della temperatura in complesso frazionario. E quindi l'espansione semplicemente non esiste, tutto e’ quasi immobile fin dove lo vediamo e le distanze devono essere stimate in modi diversi (per misurare le distanze si potrebbe usare una variante della formula proposta: "dist. vera a.l. = vel. anom. km,s perM.a.l.*1000 000/ (25*(1+(temp/6000)^3))", ma rimane da produrre la teorica dei k1 e k2 ; si potrebbe allargare il sistema delle parallassi, unito alla statistica, e considerante la velocita' del sistema solare ( 19,5 km/s ) o la velocita' di rotazione della galassia ( 250 km/s ), ma e' necessario chiarire bene i meccanismi per cui la meta' delle parallassi di Hipparcos non sono usabili ( negative o con errore molto alto )). Forse fu Einstain che disse: "una buona teoria deve spiegare fatti conosciuti e prevedere nuovi fatti controllabili". Un altro piccolo dilettante potrebbe anche fare 11 conseguenti previsioni e qualcuno potrebbe provare che sono false: a. le stelle piu' calde hanno v.r. piu' elevate b. le stelle piu' lontane hanno v.r. piu' alte c. le stelle vicine alle calde hanno v.r normali d. nelle stelle calde, i moti propri sono normali e. stesse anomalie nelle v.r. di stelle in sistema doppio, se a temperatura diversa f. stesse anomalie nelle v.r. di ammassi aperti g. stesse anomalie nelle v.r. di stelle calde in galassie vicine h. all’interno di ammassi di galassie, anomalie delle galassie attive i. spiegazione di altre anomalie nei Pioneer j. negli ammassi lontani , maggiori differenze di redshift fra i componenti k. interazione di luce coerente con plasma in movimento. Un ultimo dilettante si potrebbe fare anche 2 domande: - se tutto quello che si vede, lontano, vicino e vicinissimo, risultasse allontanarsi alla velocita' della costante Hubble, usando come sistema di misura lo scorrimento delle bande atomiche, il BB sarebbe teorizzabile? o rifrasando: se l'espansione fosse verificabile anche nei sistemi in equilibrio come il nostro sistema solare o il braccio di galassia a cui apparteniamo, il BB sarebbe ancora compatibile con l'evidenza della legge di Newton o la formazione degli elementi chimici? - se due oggetti che appaiono alla stessa distanza, risultassero allontanarsi a velocita' proporzionali alla loro temperatura (o colore ) con il sistema delle bande atomiche, il BB sarebbe sostenibile? o rifrasando: se un oggetto emettesse due luci distinte e denunciasse velocita' di allontanamento a seconda del colore , il BB sarebbe possibile? (20 febbraio 2002) Chiariamo adesso alcuni termini: - M.a.l. e' la distanza che la luce fa in un milione di anni ; - vel. anom. e' un movimento inesistente ( perche' misurato con effetto Doppler ) ; - effetto Doppler e' l'effetto del movimento sulle onde ricevute ; - vel. rad. e' il movimento considerato perpendicolarmente all'osservatore in km/s per a.l.; - redshift e' la velocita’ radiale relazionata con la velocitá della luce ; - accel. e' l'incremento di velocitá in cm/sec per sec; - accel.tot.anom. e' il falso totale incremento di velocitá nella vera distanza in a.l.; - distanza vera e' la presunzione del dilettante; - temp.rad. e' la temperatura media delle onde in partenza - k2 considera i gradienti di plasma, di gravitazione, di eiezione ionica.... (una sua componente potrebbe entrare come fattore nella formula principale) 1. gli oggetti celesti ad elevato redshift sono spesso blu. Dal libro “Fisica senza dogma” - Franco Selleri (Edizioni Dedalo, pag. 211), si apprende che gli oggetti celesti con elevato redshift sono spesso puntiformi (grande lontananza), blu (alta temperatura) ed emettono onde radio (grande attivitá) ...quindi il redshift puo' avere relazione con distanza, temperatura e attivita'. a. le stelle piu' calde hanno v.r. piú elevate: per dimostrare questo si dovrebbero prendere 2 gruppi di stelle a distanza conosciuta e aventi differente temperatura, fare la media delle loro vel. rad. e confrontarle; la formula proposta per gli effetti della temperatura sulla vel. rad. indica che le stelle con temperatura di 24000 gradi e distanti 1000 a.l., subiscono un aumento di v.r. pari a: v.r.= 25*5^3*1000/1000 000 = circa 3 km/s una quantita' effettivamente e' rilevabile avendo un grande numero di dati ben omogenei. Ritorneremo piú avanti su questo tipo di dimostrazione, ma ora semplicemente useremo il catalogo (scaricabile dal sito http://cdsweb.u- trasbg.fr/viz-bin/Cat?III/210), che contiene i dati relativi a circa 4000 nane bianche, stelle condensate che oltre ad avere alta temperatura hanno un elevato k2 positivo. Soltanto per 80 di esse sono riportati contemporaneamente i dati relativi alla distanza, la temperatura e la vel. rad., ma sono comunque omogeneamente distribuite nel cielo: - la media totale delle vel. rad. e' 36 km/s.; - le 40 nane piu' vicine hanno una vel. rad. media di 31 km/s, mentre per le altre piu' lontane e’ di 41 km/s; - le 40 nane piu' calde hanno una vel. rad. media di 49 km/s, le altre piu' fredde 22 km/s. inoltre: - le 20 nane piu' vicine hanno una vel. rad. media di 19 km/s, mentre le 20 nane piu' lontane hanno una vel. rad. media di 55 km/s; - le 20 nane piu' calde hanno vel. rad. media 53 km/s e le 20 piu' fredde soltanto 8 km/s... (20 marzo 2002) qualche nota..: nella formula 'proposta' la vel. anom. va corretta relativisticamente , per velocita' molto alte e la temp. rad. di partenza si puo' calcolare dalla temp.ricevuta ( sempre conosciuta )... 2. i quasars non mostrano buona relazione fra redshift e magnitudine apparente. Ci aiuta ancora il libro di F. Selleri "Fisica senza dogma" -Ed. Dedalo-, che a pag. 219 afferma "contrasta con il buonsenso (...) se lo spostamento verso il rosso fosse una misura della distanza (...) infatti vediamo quasars luminosi avere redshift grandi o piccoli, a seconda dei casi, e lo stesso accade per le quasars meno luminose (…)" b. Secondo la formula proposta, la vel. rad. per stelle distanti 4000 a.l. dovrebbe risultare aumentata di circa 0,1 km/s (nel caso di stelle con elevata temp. (tipi spettrali O, B, A) potrebbe salire oltre i 10 km/s); Queste quantita' sono difficilmente rilevabili anche con un numero elevato di dati statistici, a causa della disomogenea distribuizione delle stelle, il loro disordinato moto proprio (spesso a piu' di 50 km/s), la rotazione differenziale della galassia, l' effetto 'selezione' ecc. ecc.; Prendiamo comunque dal web, dal sito CDS di Strasburgo, il catalogo V/105 arricchito con le stelle HD dei cat.III/216 e III/218. Abbiamo cosi’ a disposizione oltre 30000 stelle (con vel. rad., distanza, temp.,tipo spet...). Per avere stelle piu' adatte ad elaborazione statistica, consideriamo solamente le 8250 stelle di sequenza principale, con vel. rad. e vel.di moto proprio comprese fra +50 km/s e -50 km/s, comprese nella distanza fra i 60 e i 2000 a.l. Inoltre, invece della normale media, procederemo ad un sistema di medie comparate dividendo il cielo in 8 parti uguali, relativamente alla longitudine e latitudine, e ne considereremo la media delle singole medie. Fra le 8250 stelle selezionate: - le 3000 piu' vicine (a.l. 60-260 ) hanno una vel. rad. media comparata di -0,06 km/s; - le 3000 piu' lontane ( dist. a.l. 480-2000) hanno media comparata pari a +0,45 km/s. Sembra quindi che ci sia un generale incremento di vel. rad. fra i 200 e i 1000 a. l. da -0,06 a + 0,45 km/s; Qualcuno osservera' giustamente che le stelle vicine non sono uguali alle stelle lontane... ; se dalle 3000 vicine consideriamo le stelle di tipo spet. A (che sono 560), la loro vel. rad. comparata e' -1,1 ; le stelle B (piu' calde e in numero di 60) hanno vel. rad. comparata -0,2; se nelle 3000 lontane prendiamo le stelle A (sono 660) hanno vel. rad. comparata -1,3 mentre le B (sono 1170) hanno media comparata + 0,9: quindi le A vicine e lontane hanno sostanzialmente la stessa vel. rad. -1,1 e -1,3 mentre le B aumentano la vel. rad. da -0,2 a +0,9 e facendo la somma dei 2 gruppi si ottiene per le vicine una media di -0,65 invece per le lontane -0,2 quindi una media per le lontane con un aumento di 0,45 km/s. Concludendo , sembra possibile, anche dopo queste statistiche, che l’aumento della vel. rad. con l'aumento della distanza (e della temperatura) sia piu' probabile che improbabile... (20 aprile 2002) 3. i quasars non sono distribuiti uniformemente. F. Selleri nel libro "Fisica senza dogma" -Ed. Dedalo- scrive a pag. 219 "se valesse l'ipotesi cosmologica (spostamento verso il rosso = distanza) dovremmo aspettarci che le quasars, lontanissime, fossero distribuite uniformemente nel cielo attorno a noi, ma le quasars nella direzione di Andromeda sono 3 o 4 volte piu' numerose che nella direzione opposta...' c. le stelle vicino alle calde, hanno vel. rad. normali. Come gia' osservato nei punti a. e b., secondo la formula proposta, le stelle calde sembrano mostrare vel. rad. piu' elevate ed 'anomale'; dalla selezione di 8250 stelle ottenuta in b. (comprendente stelle di sequenza principale compresa fra 60 e 2000 a.l., con vel. rad. e di moto proprio fra i +/- 50 km/s), prendiamo le 100 piu' calde , cioe' con B-V basso e compreso fra -0,25 e -0,16. Per ogni stella facciamo la media delle vel. rad. (comprese fra + e - 50 km/s ) delle 5 stelle piu' vicine in base alle coordinate spaziali, cioe' avremo 2 categorie di vel. rad. da confrontare: una fatta di stelle calde e una fatte di stelle normali (media di 5 stelle vicine e casuali), la media delle calde e' + 13,56, le vicine +10,14; se di ogni categoria facciamo 5 gruppi di 20 e facciamo la media delle relative vel. rad., avremo che i 5 gruppi di stelle calde in ordine decrescente hanno vel. rad. medie 12,6 ; 17,0 ; 16,1 ; 10,2 ; 11,9 e i gruppi formati con la media delle vel. rad. delle stelle piu' vicine alle calde 7,5 ; 13,3 ; 12,0 ; 9,4 ; 8,5 ; e quindi: ogni gruppo di stelle calde ha mostrato sensibilmente di avere vel. rad. piu' elevate dei gruppi di confronto, anzi sembra che la differenza diminuisca con il diminuire della temperatura... tutto questo puo' essere casuale, ma rimane anche possibile la nostra ipotesi iniziale. (25 aprile 2002) 4. nello studio dei quasars devono ammettersi velocita' superluminari. Ancora dal libro "Fisica senza dogma": "due sorgenti di radio onde simmetriche, poste vicinissimo alla quasar 3C120, variano la loro distanza reciproca ogni anno di una quantita' misurabile... Nota la distanza della quasar attraverso il redshift, le sorgenti di radioonde risultano muoversi a circa 6 volte la velocita' della luce, risultato clamoroso perche' la teoria dalla relativita' speciale, confermata da mille esperimenti, afferma che nessun oggetto puo' muoversi a velocita' superiore a quella della luce." d. nelle stelle calde, i moti propri sono normali. Riferiamoci ancora alle 8250 stelle selezionate come spiegato in b. ed ordinate per temperatura decrescente ; di queste facciamo 6 gruppi di 200 stelle e confrontiamo la media delle loro vel. rad.e la media della somma dei moti propri (asc. e dec.) col loro segno: le vel. rad. hanno valore medio totale di –0.5 km/s , ma per i 6 gruppi la media ha valori +13, +7, +5, +2.7, +1.4, +1.2, i moti propri hanno una media totale di -3 km/s e per i gruppi considerati –3, –2.6, –2.3, –3.5, –3.9,- 3 E' evidente che i valori medi della vel. rad. sembrano contenere una forte componente 'anomala' direttamente collegata alla temperatura... (20 giugno 2002) Grazie a Mr. Mermilliod (Geneve) per una specie di conferma sull'esistenza dei k1 e k2, a Mr. Arp (Germania) per una specie di conferma circa il positivo effetto della temperatura sulle vel. rad., a Mr. Turishev (NASA) per una specie di conferma sul comportamento dei Pioneer... 5. Galassie interposte producono effetto sul redshift. Non ricordo dove ho letto che 'galassie' (o piu' propriamente 'ammassi di galassie') interposte visualmente ad altri corpi danno ad essi un aumento di circa 2.000 km/s alle vel rad -redshift- di questi ultimi, era un astronomo con un nome simile a De Coupertin o Le Valentier (...spero che qualche lettore aiuti la mia memoria ). Importante notare che il lavoro di attraversamento si traduce in un effetto indistinguibile da un aumento delle vel rad (cioe' delle velocita' di fuga). 6. Il problema della massa 'oscura' e' ancora irrisolto. Il problema 'massa mancante' sembra coincidere con una certa lettura del redshift: nel sistema solare si puo' escludere massa mancante (i tempi di rotazione dei pianeti rispondono alla legge di Newton con grandissima precisione); nella nostra galassia alcuni pensano ad una massa 'oscura' mancante superiore al 20%, nelle galassie lontane (alto redshift) c'e' chi stima il non visibile al 98%. Le teorie di Alfven (specialmente come presentate da Lerner) possono aiutare notevolmente a questa spiegazione, anche se non propongono l'ipotesi finale: tutto gira perche' emette luce, la luce attraversando lo spazio fa elettricita' e conseguenti rotazioni e condensazioni, (ricorda come nelle galassie la vel orbitale e' legata alla luminosita', nelle stelle alla temperatura !). Se osserviamo un ammasso di galassie lontanissimo, i moti propri discordano dall'aumento 'anomalo' delle distanze portato dai redshifts ai componenti, tanto da far presumere una esagerata massa mancante. 7. Alcune quasars sembrano associate a galassie e lo sono proporzionalmente alla distanza. Citando il solito libro 'Fisica senza dogma' di Selleri "Naturalmente e' sempre possibile che per caso una quasar sia apparentemente vicino ad una galassia per pure ragioni prospettiche , pur essendo la galassia (basso redshift) a noi vicina e la quasar (grande redshift) lontanissima. Ma il punto e' che queste associazioni sono molto frequenti e che tanto maggiore e' la distanza delle galassie, tanto minore e' la distanza angolare da essa della quasar, come se coppie galassia-quasar molto simili fossero viste a distanze diverse...". Il grande astronomo Arp ha pubblicato molti casi del genere; egli sostiene che la probabilita' che cio' sia un caso e' 10^-15. 8. Alcune galassie associate hanno differenti redshifts. Ancora da "Fisica senza dogma" leggiamo : "Molte galassie giganti hanno compagne piu' piccole ad esse fisicamente associate. In certi casi (non sempre) lo z della galassia piu' piccola e' considerevolmente maggiore di quello della galassia principale, anche 10 volte maggiore. Si conoscono 38 esempi di compagne con z discordanti da 24 galassie maggiori..". 9. Le galassie dominanti hanno bassi redshift. Questo fatto riprende e rinforza il caso precedente: le galassie tendono a formare gruppi geometricamente definiti e in ogni gruppo c' e' una galassia dominante, piu' grande e luminosa. Nei gruppi il valore piu' basso di redshift e' sempre quello della galassia dominante. Nel gruppo locale a cui apparteniamo, Andromeda (la galassia dominante) ha addirittura la luce spostata verso il blu: perche' le galassie dominanti dovrebbero avere una fuga da big bang minore che le associate? 10. Alcuni rilevano la quantizzazione dei redshifts negli ammassi di galassie e nelle associazioni di quasars. Burbidge nel 1968 osservo' che c'era un eccesso di quasars con z ( una forma di redshift) 1.95 e 0.60; Karsson nel 1977 mostro' che questi ed altri picchi obbedivano ad una formula legata al log(1+z), erano cioe' quantizzati; altri confermarono queste osservazioni (Arp) ed anche per le galassie in gruppo fu trovata una quantizzazione molto piu' piccola. Difficilmente tutto cio' sarebbe spiegabile all'interno di una teoria del big bang. 11. Il mistero dell'accelerazione anomala dei Pioneer. Consulta ‘Study of the anomalous acceleration of Pioneer 10 and 11’ (author Slava G. Turyshev, http://xxx.lanl.gov/abs/gr-qc/0104064). I Pioneer 10 e 11 furono lanciati piu' di 20 anni fa per perdersi nello spazio profondo oltre il sistema solare; gia' dopo alcuni anni nei dati che inviarono comincio' a sorgere un'anomalia fra la loro posizione denunciata dal tempo di andata e ritorno dei segnali calibrati inviati loro e quella denunciata dalla variazione di frequenza degli stessi segnali. Le frequenze contenevano una fuga anomala in piu' di 8,5*10^-8 cm/s*s, uguale alla costante di Hubble (che e' 25, ma relativa a km/s*milione di anni-luce). Per molti anni sono state cercate senza successo le ragioni possibili e l'anomalia si estende a tutti i razzi lontani. A noi e' sembrato concludere che ogni propagazione elettromagnetica nello spazio profondo debba contenere la costante di H come una degenerazione della frequenza causata dall'attraversamento (se concediamo che la velocita' della luce e' una costante), e che non e' compatibile con un big bang un'apparente espansione di Hubble che comprenda anche il nostro sistema locale di galassie, la nostra galassia, il nostro braccio di galassia e il nostro sistema solare, ancor piu' differenziata per temperatura. O rifrasando: la storia dell'accelerazione anomala del Pioneer 10 ha insegnato \ che tutti i razzi (oggetti ) lontani sembrano avere due posizioni: una piu' vicina ( data dal tempo di andata-e-ritorno dei nostri segnali calibrati )ed una seconda piu' lontana data da una misteriosa perdita di frequenza sui nostri segnali calibrati di ritorno ( circa 1,5 Hz , ogni 8 anni )). Se consideriamo buona la seconda posizione , la prima sembra una accelerazione verso il sole ( irresolvibile! ). Se consideriamo buona la prima posizione , la seconda sembra una fuga avente il valore della costante H ( una inconsistente espansione da big-bang. ...noi dilettanti quasi non abbiamo dubbi interpretativi al punto di prevedere che il Pioneer ( col suo salto nel vuoto , con le sue amletiche due posizioni proposte in mistero per 20 anni e fatte giustamente scienza ) produrra' un epico incremento della conoscienza e del progresso... e. Stessa anomalia nelle vel rad di stelle doppie, se a temperatura diversa. La maggior parte degli esperti consultati concorda che le stelle nane bianche abbiano una anomalia positiva nella vel rad; alcuni la ammettono anche per le stelle a piu' alta temperatura e per le giganti rosse. E' chiaro che nei casi in cui queste stelle si trovino in sistemi doppi la loro vel rad risultera' diversa da quella del sistema; puo' darsi che ci siano gia' dei casi accertati (forse il sistema di Sirio ?); sicuramente alcuni casi sono accertabili con pazienti misure... e' probabile che tali studi chiariscano anche gli effetti k1 e k2, se non gli effetti della distanza sugli shift. f. Stesse anomalie nelle vel rad di ammassi aperti. Gli ammassi aperti contengono stelle molto calde e i componenti possono considerarsi quasi alla stessa distanza da noi. Per avere effetti rilevanti nella statistica delle vel rad, gli ammassi aperti dovrebbero essere un po' lontano ed avere un buon numero di stelle calde; nelle Pleiadi (420 a.l. abbiamo eliminato le stelle con vel rad +/- 20 km/s) le 19 stelle B hanno una vel rad media di +5.25 km/s, le altre 30 piu' fredde hanno una media di + 4.33, quindi secondo le attese quantitative della 'formula proposta'. g. Stesse anomalie nelle stelle calde di galassie vicine. Leggiamo dal CDS di Strasburgo la ricerca 1985A&AS...62...23P ''Radial velocities of late type stars in the LMC''. Anche se la ricerca era puntualizzata su altri argomenti, pare chiaro come si sia osservato che le stelle OBA (notoriamente piu' calde delle FG) avessero una vel rad 'sistematicamente' maggiore di 6 km/s delle altre, tale da venire considerata anomala anche in ogni studio precedente e notevole di ulteriori investigazioni. Considerata la distanza di LCM (quasi 200.000 a.l.), l'aumento anomalo e' nei limiti della 'formula proposta'. h.All'interno di galassie , anomalie delle galassie attive. Riferiamo la ricerca di Zasov (1985) "Low-luminousity blue-galaxies in the Virgo-cluster: where are positioned?". Il titolo gia' evidenzia l'anomalia delle vel rad nelle calde galassie blu (poi alcune nel testo verranno escluse dal Virgo cluster perche' il loro alto redshift le posiziona ad una distanza 5 volte maggiore ! ) ... secondo noi la ricerca, oltre che aprire una ulteriore discussione sul dubbio valore del legame distanza-redshift, stimola la necessita' dello studio dei k1 e k2 presenti anche nelle galassie analizzando l'influenza di gas e polveri.. i. Spiegazione di altre anomalie nei Pioneer. L'anomalia dei Pioner (uno shift di frequenza comune a tutti i razzi lontani) comincia improvviso alla distanza di 10 UA e rapidamente si porta al valore fisso della costante di Hubble; ha una variazione ritmica annuale di quasi il 10% e una giornaliera molto piu' piccola..; in parallelo al punto 5. si potrebbero prevedere variazioni a seconda della direzione spaziale di lancio (in relazione ad una differente interposizione del sistema solare interno). ...o rifrasando : la ricerca citata al punto 11.) , pagine 68 e 69 , produce grafici probabilmente compatibili con i k1 e k2 annui , giornalieri e di fondo. Infatti il sistema solare interno e' nel mese di Novembre giustamente interposto alla stella Aldebaran ( la direzione del Pioneer 10 ) causando la massima escursione dei residuali annui... j. Negli ammassi lontani , maggiore differenza di redshift fra i componenti. Noi sosteniamo che la distanza e la temperatura aumentano il redshift (secondo la formula proposta ). In mancanza di questa soluzione si inventera' la materia 'oscura' che sara' chiamata a risolvere i problemi gravitazionali quanto piu' guardiamo lontano. Il nostro sistema solare non ha 'massa mancante' e la legge di gravitazione di Newton guida al secondo i tempi dei pianeti anche dopo anni; la nostra galassia dovrebbe avere un 20% di materia oscura; per le galassie lontanissime si parla di un 98% di massa mancante. Anche le teorie della plasmadinamica di Alfven giustificano in modo interessante le anomalie spiegate dall'invenzione della materia oscura. E' probabile che la verita' sia una integrazione fra Alfven e il bbamateur. k. Interazione di luce coerente con plasma in movimento. Nello spazio vuoto esiste quasi solo plasma e luce coerente; credo che facilmente si puo' far interferire in laboratorio un laser i cui cammini attraversino percorsi ionici con lunghezze molto diverse e si potra' provarne la migrazione elettrica o meccanica e raggiungere formulazioni che siano trasportabili anche nel vuoto spaziale; e' probabile che siano gia' presenti conferme alla formula proposta. --------------------------------------------------------------------------- BIG BANG e DILETTANTI e-mail : bbamateur@yahoo.com webpage: http://www.bbamateur.bizhosting.com